Architettura e Scuola, un binomio sempre più imprescindibile: è infatti iniziata, in
concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico 2019/2020, la seconda edizione di “Abitare il Paese – La cultura della domanda – I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro” realizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dalla Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi che coinvolge complessivamente oltre tremila studenti nelle due edizioni.
concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico 2019/2020, la seconda edizione di “Abitare il Paese – La cultura della domanda – I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro” realizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dalla Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi che coinvolge complessivamente oltre tremila studenti nelle due edizioni.
L’obiettivo del Progetto – lanciato nel corso dell’VIII Congresso Nazionale degli Architetti e realizzato insieme anche all’Ordine di Imperia – è quello di sperimentare un percorso di ricerca sulla città del futuro del quale siano autori bambini e ragazzi – insieme ad architetti/tutor, ed ai loro insegnanti – in quanto cittadini del presente e del futuro, fruitori e protagonisti di vissuti in città. Una città che riesce ad essere intelligente quando è in grado di valorizzare in modo nuovo, diverso e sostenibile le risorse ambientali, culturali e soprattutto umane che la compongono, quando trova modo di offrire diritti ed avvicinare gli ultimi ai primi, quando è progettata con e per i bambini, i ragazzi, i disabili e gli anziani.
Per Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale, “questo viaggio dell’architettura nella scuola italiana dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia decisivo il ruolo che questa disciplina svolge nella vita di tutti noi. Tra pochi anni – nel 2050 – quasi il 70% della popolazione mondiale vivrà in città, in metropoli: la sfida, per il futuro, è quindi quella di realizzarle a misura d’uomo, adattabili ai sempre nuovi scenari, soprattutto in termini di crescita e di sviluppo compatibili con la tutela dell’ambiente. Ecco, dunque, l’esigenza di una architettura
– come bene collettivo – che abbia come fine quello di migliorare la vita delle persone; ed ecco che, farla entrare nelle scuole significa generare una cultura della domanda di qualità, di modalità nuove nella progettazione, per scongiurare l’assuefarsi ad una edilizia mediocre che ancora oggi, troppe spesso, ferisce ed umilia le nostre città”.
– come bene collettivo – che abbia come fine quello di migliorare la vita delle persone; ed ecco che, farla entrare nelle scuole significa generare una cultura della domanda di qualità, di modalità nuove nella progettazione, per scongiurare l’assuefarsi ad una edilizia mediocre che ancora oggi, troppe spesso, ferisce ed umilia le nostre città”.
“Primi tra tutti i cittadini sono proprio i bambini e ragazzi – dichiara la Presidente della Fondazione Reggio Children, Carla Rinaldi -. Il bambino nasce cittadino del presente e del futuro. Come tale è un soggetto esperto per rispondere a domande quali: qual è il significato di una città? Come vi si può vivere? Come può essere il futuro di una città? Si tratta quindi delle occasioni di ascolto e confronto, a partire dalle scuole, che sono luoghi deputati per costruire e trasmettere cultura. Intervistarli non solo sul vissuto della città, ma per aiutarci a capire il senso
della città delle relazioni”.
della città delle relazioni”.
“Abitare il Paese – La cultura della domanda – I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro” si svilupperà, come nella prima edizione, durante tutto l’anno scolastico e nei singoli territori, attraverso incontri e tavoli di lavoro organizzati dagli architetti/tutor in collaborazione con gli insegnanti. Bambini e ragazzi elaboreranno la loro visione di città utilizzando scatti fotografici, filmati, diari di viaggio, appunti, schizzi, mappe, installazioni e plastici realizzati con i materiali più diversi.
L’Ordine degli Architetti di Imperia, attraverso un gruppo di architetti appositamente strutturati, affiancherà in questo percorso di nuove esperienze una classe della Scuola Elementare Statale “Dani Scaini” di Sanremo.
La Segreteria